mercoledì 12 marzo 2014

Anche se spesso passiamo più tempo nel posto di  lavoro che a casa, la nostra casa rappresenta il nostro habitat naturale. Lo identifichiamo con il nostro rifugio, e vogliamo trovare in esso protezione, comfort, benessere e pretendiamo che sia un luogo confortevole e sano.

Tuttavia non è sempre così ovvio che tutti questi aspetti si verifichino, e spesso, soprattutto la questione della salute, risulta molto opinabile.

Se cominciamo a esaminare tutto ciò che ci circonda ogni giorno nella nostra casa, approfondendo, potremmo già cominciare a spiegare alcune ragioni di sintomi fisici e psicosomatici spesso ricorrenti, come mal di testa, disturbi respiratori, infiammazioni oculari, allergie, irritabilità, stress...

I materiali che compongono le nostre case, i mobili, le vernici che usiamo, non sempre garantiscono una vita domestica salutare e sicura, al contrario possono contribuire a inquinare l'aria che respiriamo ogni giorno e a trasformarsi in potenziali nemici per la salute.

L'impiego di materiali di bassa qualità in costruzione, di solventi e additivi chimici nella produzione dei mobili e nelle vernici e pitture, nonché l'uso diffuso e continuativo di elettrodomestici e prodotti chimici per la pulizia, hanno introdotto nuovi fattori di rischio. Va osservato che molti materiali impiegati normalmente in edilizia emettono sostanze nocive come il gas radon, che è altamente radioattivo, il radon è un gas inodore e incolore, proveniente dal suolo e da alcune rocce come basalto, granito, lava, tufo e pozzolana, rilasciato nel suolo, penetra attraverso le crepe e le micro fessure dei solai di pavimento, arriva dagli scantinati, dai locali non ventilati, causando anche gravi danni ai polmoni.

È considerato potenzialmente cancerogeno e il principale responsabile della "sindrome dell'edificio malato" che provoca problemi di salute reali a chi vive in quell’edificio, nausea, irritazioni cutanee, dolori articolari, mal di testa ricorrenti…

La semplice creazione di una camera di ventilazione a livello del suolo e il mantenimento di un adeguato livello di umidità, può impedire al radon di salire ai piani superiori.

Un rapporto dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, rivela che il 40 % dei materiali utilizzati nella costruzione e nella pulizia può avere effetti nocivi sulla salute dei residenti, in particolare su bambini e anziani. La situazione può peggiorare con gli impianti di condizionamento non adeguatamente controllati e sottoposti ad adeguata pulizia, per la presenza di sostanze contaminanti presenti nell’aria, si va da semplici pollini, fastidiosi soprattutto per i soggetti allergici, a polveri varie e altre sostanze inquinanti provenienti dall’esterno che si vanno a depositare sui filtri, diventando habitat naturale per germi e batteri.

L’inquinamento domestico può essere presente in ogni ambiente della casa. Basti pensare che quasi tutti i mobili, nella maggior parte dei casi, sono ormai realizzati con compensato o truciolare.
In entrambi i casi per permettere a queste fibre di aggregarsi, vengono utilizzati adesivi sintetici che contengono formaldeide, sostanza tossica dall’odore acre che irrita la pelle, gli occhi e le vie respiratorie, e anche sospettata di essere cancerogena. È evidente che queste sostanze tossiche risultino più dannose negli ambienti in cui rimaniamo più a lungo o siamo più vulnerabili, come nelle camere da letto, motivo per cui, soprattutto in questi ambienti,  dobbiamo scegliere bene il materiale, privilegiando materiali naturali, privi di queste sostanze, o che se proprio non ne risultino privi, siano almeno a basso contenuto di  formaldeide, come il caso dei mobili certificati “E1”.

Altri materiali che è necessario scegliere bene, e assicurarsi che siano in buone condizioni, sono i materiali fibrosi, ad esempio quelli utilizzati come isolante nelle murature esterne, come la lana di roccia, la lana di vetro, lana minerale, è vero che normalmente non vediamo questi materiali, essendo presenti appunto solo nell’interno delle murature, ma si deve fare attenzione a non danneggiarli qualora si intervenisse ad esempio con lavori di ristrutturazione in facciata, proprio perché in questo caso, o col semplice passare del tempo possono causare dispersione di microfibre per disintegrazione che, se inalate, possono causare irritazione delle vie respiratorie, occhi e pelle.

Anche l’amianto appartiene a questa categoria e, pur essendo stato proibito il suo impiego ormai da molti anni, purtroppo è ancora molto presente in numerosi edifici, e ancora si è molto lontani dalla definitiva soluzione del problema che ne prevede la totale eliminazione e lo smaltimento in sicurezza, soprattutto per i notevoli costi che continua a comportare la sua bonifica, pertanto ci si continua a esporre ai suoi rischi, e questo non solo negli edifici residenziali, ma  in alcuni casi anche nelle scuole, facendo esporre a questo tipo di contaminazione anche i più piccoli…

Una soluzione tampone, se proprio non si può procedere con la rimozione di questo materiale, è almeno procedere ad una corretta manutenzione,  “bloccando” i materiali fibrosi "liberi " con altri materiali che ne impediscono la diffusione, si può optare per l’incapsulamento, che consiste nel trattare l'amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che inglobano le fibre di amianto, e ne ripristinino l'aderenza generando una pellicola protettiva sulla superficie esposta, o per il confinamento, che invece consiste nell'installazione di una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio.               

Comunque, oltre al problema già molto noto dell’amianto, non possiamo non considerare anche alcuni tipi di adesivi o collanti di comune utilizzo in edilizia, come quelli per moquette che contengono elementi nocivi come il benzene e lo stirene, due sostanze pericolose che possono causare danni a lungo termine nel sistema nervoso o alcuni collanti impiegati per l’incollaggio del parquet, tecnica fortunatamente quasi totalmente caduta in disuso, preferendo infatti, ormai già da qualche tempo, la posa del parquet su tappetino flottante.

Altro consiglio che mi sento vivamente di dare è quello di cercare di evitare l’utilizzo di vernici o pitture di origine petrolchimica e sostituirle sempre con resine vegetali o a base d'acqua.


A volte anche qualche piccolo accorgimento in più può contribuire a migliorare il nostro benessere psicofisico e allora perché non riflettere prima di comprare un qualsiasi prodotto o materiale che permarrà anche per molto tempo nelle nostre case?

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